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Vuoi fare la guida turistica?

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Al contrario di quello che spesso ci sentiamo dire, il turismo in Puglia non offre affatto le grandi opportunità di lavoro che i politici annunciano da anni.
 Diciamolo subito: facendo la guida turistica non si campa. Bisogna avere un altro lavoro. Io ad esempio lavoro anche all'Ikea. Molti miei colleghi (anzi colleghe, visto che il gentil sesso la fa da padrone) sono insegnanti, altri lavorano presso agenzie viaggi.

Situazione attuale aggiornata ad Aprile 2014

Dopo tanti anni di caos, nel 2013 è stata fatta una legge regionale che dice che solo chi ha il tesserino regionale può fare la guida in Puglia.
Si è inoltre deciso per una sanatoria: chi poteva dimostrare di aver fatto la guida, anche saltuariamente, aveva diritto a ricevere il tesserino senza sostenere nessun esame.
Sono entrati cani e porci, (tranne il cane Nerone che se lo meritava). Non so quali controlli siano stati fatti, ma di sicuro non sono stati molto selettivi. Tutti noi che da anni facciamo questo lavoro ci siamo visti equiparare a gente mai vista sulla strada.
Comunque è fatta.
Ora il punto è: chi vuole fare questo lavoro e vuole prendere il tesserino come deve fare?
Non lo so. La Regione non l’ha detto. Si parla di un esame da tenere ogni tot anni, ma per ora nessuna certezza.
Non so se faranno questo esame oppure no, quello che so è che se lo faranno verterà solo sulle conoscenze di carattere storico-artistico. Questo naturalmente non farà di te una guida.
È un po’ come cantare: si presuppone che se vuoi fare il cantante tu sia intonato. Ma non basta essere intonati per fare la carriera di cantante.
Personalmente  la passione per la storia l’ho sempre avuta: a 14 anni ho letto tutta la collana della Storia d’Italia di Indro Montanelli, e continuo a leggera tutt’ora perché come la spiega Montanelli la Sotria diventa una cosa bella e divertente.

Io e miei colleghi non siamo le persone più preparate del mondo, ma le cose le sappiamo spiegare.
Ti ricordi quando andavi a scuola e c’era il professore quello bravo, quello che era un piacere starlo a sentire?
O riesci ad essere quel professore o è meglio che fai un’altro lavoro.

Io so perfettamente che in questo mio scritto sto usando espressioni gergali e una sintassi un po’ traballante. Ma voi che leggete avete capito cosa voglio esprimete. E questo è il punto.

Le Regole
1: una guida deve farsi capire. Odio le guide che usano parolone: transetto, ciborio, ambone, cenotafio, se devi usarle almeno spiega cosa significa. La formazione universitaria è utile ma non fondamentale. Teoricamente per fare la guida bisognerebbe avere lauree tipo Archeologia, Lettere, Conservazione dei beni culturali, Architettura… ma non è così. Chiunque abbia frequentato una qualsiasi facoltà sa bene come L’Università italiana non forma per il lavoro. Ci sono ottime guide che non sono neanche laureate ed una delle più brave che io conosca è laureata in biologia. Del resto sapere cosa dire è solo il 50% del lavoro di guida, è altrettanto importante come lo dici, e se sai gestire il gruppo. In realtà è molto più importante saper parlare bene una o più lingue straniere.
2. Scrivi un buon curriculum e mandalo alle agenzie di viaggi e ai tour operator al momento giusto. Cosa devi scrivere? I tuoi dati anagrafici, i tuoi studi, naturalmente sono molto gradite precedenti esperienze nel settore anche piccole, ma soprattutto scrivi cosa sai fare. Meglio limitare il campo: nessuno pretende che tu conosca subito tutta la Puglia, proponiti magari all’inizio solo la tua città e magari quelle vicine, ma quello che dici di saper fare lo devi sapere. Trovo molto irritante sentirmi dire: per questa volta no, ma mi tenga presente per il futuro. Ricordati che se qualcuno chiama te molto probabilmente è perché è con l’acqua alla gola e ha bisogno di trovare una guida subito, non per fare formazione. Inoltre se dici di saper parlare una lingua straniera, vuol dire che sai comunicare in quella lingua. Se le tue conoscenze dell’inglese si limitano a what’s your name? non interessa a nessuno. Quindi sarai preso molto più sul serio se dici, ad esempio: so fare solo Bitonto, ma lo so fare anche in francese. Inoltre è importantissimo quando mandi il curriculum: tutti credono che le guide lavorino d’estate. Falso. Si lavora principalmente da Marzo a Giugno e Settembre e Ottobre, poiché noi lavoriamo sui gruppi e gli hotel non accettano gruppi in Luglio e Agosto, del resto tutti noi in Agosto vogliamo andare al mare non a Bitonto. Quindi se non vuoi che il tuo curriculum venga cestinato senza essere neanche letto invialo verso metà Marzo o a fine Agosto.
3. Non lavorare gratis, alcune agenzie propongono pseudo stage in cui chiedono di lavorare gratis con la promessa di un futuro inserimento. Per esperienza mia e di molti colleghi posso dirti che questo non porta da nessuna parte, ti farai solo sfruttare. Una cosa è che ti venga proposto un afiancamento in cui tu però non parli, una cosa è invece un servizio per l’agenzia che prende soldi. Ovviamente non puoi pretendere le stesse tariffe di un professionista, ma il lavoro va pagato!
4. Chi ti paga è l’agenzia che ti ha assunto, non il turista che hai davanti, quindi porta sempre a termine tutto quello che è stato concordato con l’agenzia. Per quanto tu sia bravo ti capiterà di avere davanti persone del tutto disinteressate a quello che dici (classico esempio: classi di scuola superiore) e che non fanno altro che chiederti di accorciare quanto più possibile. Se loro non voglio sentirti sono problemi loro e dei loro insegnanti, tu porta comunque a termine il tuo giro. Capita a volte che gli interessi del turista siano in contrasto con quelli dell'agenzia. Ricordati che tu lavori per l'agenzia.
5. Per fare la guida non è richiesto essere particolarmente belli ma bisogna avere un aspetto rassicurante ed essere almeno curati, ma soprattutto è indispensabile avere un buon timbro vocale, se parli con 40-50 (può capitare anche 90) persone devono sentirti tutti, magari non ti stanno seguendo, ma devono sentirti. Può esserci l’accento ma non deve essere marcato, niente cantilene. Non è facile parlare per ore a voce alta, se non ci riesci lascia stare non è il lavoro per te.
6. Studia di continuo. I corsi non bastano. Devi avere solide basi quanto meno in Arte, Storia e Lingue, inoltre sapere qualcosa del Territorio, e di Enogastronomia, saper leggere una piantina, e conoscere quantomeno l’uso del congiuntivo.
8. Se sei giovane (20-30 anni) comincia con una stagione da animatore, è un lavoro divertente, facile da trovare, e che ti può far capire se hai la capacità di stare a contatto prolungato con i turisti.
9. Non porre limiti all’ignoranza altrui. Gli stranieri spesso non sono cattolici e non hanno idea di cosa sia un Santo, o se il medioevo è stato prima o dopo l’Impero Romano. Devi essere pronto sia per la casalinga di Pordenone, sia per il professore di Yale. Ovviamente non puoi spiegare le cose allo stesso modo poiché la casalinga di Pordenone è meno presuntuosa.
10. Una buona guida non arriva a dire quasi mai neanche la metà di quello che sa su un monumento. Non devi dimostrare quanto sei bravo, non sei all’interrogazione, non ti daranno 30 se dici di più. Non annoiare la gente. Impara a capire qual è il livello di attenzione, ma soprattutto regolati in base al tempo a tua disposizione.
11. Conoscere i canoni dell’arte Romanica e Barocca è fondamentale, ma devi anche sapere sempre dove sono le toilette e dove si possono comprare i francobolli, rullini, macchine usa e getta, ma sopratutto devi saper gestire il gruppo, l'agenzia ti paga anche perché tu fornisca assistenza.
12. Le guide si dividono in due tipi: quelli che raccontano storielle, aneddoti, tradizioni e leggende e quelli che si attengono fedelmente a quanto riportato da storici, critici dell’arte e sovrintendenze. Saperle entrambe è la cosa migliore. Personalmente non so resistere al fascino dello gnomone di Castel del Monte, e delle zitelle di San Nicola.
13. Quando andiamo alle Poste vogliamo che l’impiegato sia rapido ed efficiente, e sarebbe irritante se si mettesse a raccontare aneddoti sul suo lavoro. La cassiera del cinema non deve capire perché vogliamo andare a vedere un film piuttosto che un altro. Il commercialista deve farci pagare meno tasse possibile, non farci passare del tempo con lui piacevolmente. Una guida turistica, invece, deve essere anche simpatico. 
Per quanto all’interno di un gruppo di turisti c’è sempre almeno un elemento difficile, (detto tecnicamente il rompicoglioni), la maggior parte dei turisti (strano ma vero) sono invece persone educate e gentili, del resto non si tratta di gente stressata in fila alle poste, ma di persone rilassate e in vacanza. Vale a dire che noi guide, abbiamo la fortuna di vedere il lato migliore della gente. Ora: se non ti viene naturale essere educato, gentile e soprattutto disponibile mentre ti trovi davanti alla Cattedrale di Trani, immersa nella luce con davanti il mare, ed attorniato da persone che non chiedono di meglio che starti ad ascoltare… fai un altro lavoro: vai a lavorare alle poste.
14. Chiariamo una cosa: i ruoli. Ad esempio La guida turistica e l’accompagnatore turistico non sono la stessa cosa. La guida incontra il gruppo, spiega un monumento, poi torna a casa sua, poi magari il giorno dopo rincontra il gruppo per spiegare un altro monumento, ma poi torna a casa sua. L’accompagnatore non spiega i monumenti ma resta sempre con il gruppo e dorme con loro. Decisioni su orari e cosa fare vengono prese dell’accompagnatore o dal capogruppo e non dalla guida, ma la guida deve sapere cosa fare e proporlo. Poi la decisione spetta ad altri: agenzia, capogruppo, accompagnatore, autista, cliente… ma la guida deve sapere cosa fare. Cioè: quanto tempo ci vuole per visitare il castello di Manfredonia? e invece per arrivare a Siponto? e se invece volessimo arrivare a Monte Sant’Angelo? Inoltre: la guida non stabilisce le strade da fare e non guida l’autobus, da solo dei consigli agli autisti che sono liberi di seguirli o no, ma la responsabilità resta degli autisti.
15. Un consiglio per chi vuole fare l’accompagnatore turistico: 
il termine accompagnatore turistico è fuorviante: sembra che siamo lì a tenere compagnia. Induce a pensare a una dama di compagnia che accompagna una anziana gentildonna, ricamando nel tempo libero. Non è così. Tu sei lì per risolvere i problemi. Ma un accompagnatore bravo non risolve i problemi: li previene. Questo significa che NON HAI MAI DIRITTO DI LAMENTARTI. Qualsiasi cosa succeda è colpa tua. Devi controllare tutto in maniera maniacale, devi essere il tormento dei fornitori. Ad esempio: chiama gli alberghi per confermare le stanze:1° al momento in cui inizi il viaggio, 2°il giorno prima di arrivare, 3° e mentre stai arrivando. Chiedi con chi hai parlato e segna il nome insieme all’orario. Se arrivi in albergo e non ci sono le stanze (capita) il problema è TUO, la colpa è TUA, nonostante il fatto che non eri tu a doverle prenotare. L’espressione tour leader calza un po’ meglio, anche se il termine esatto sarebbe capro espiatorio. Hai un'unica possibilità per non essere sacrificato: sacrificare qualcun altro.   Se proprio insiti prova a mandarmi un curriculum
info@jumpytravel.it

Consiglio inoltre a tutti di leggere questo interessante articolo che spiega che tipo di regime fiscale è necessario adottare